Può capitare di mangiare un prodotto alimentare richiamato, ma non tutti sanno che in questi casi si ha diritto a un risarcimento danni per la salute.
I rischi biologici del cibo consistono nel rischio per un soggetto di contrarre attraverso gli alimenti batteri, parassiti patogeni e virus, in pratica che possono portare a delle malattie. Nella stragrande maggioranza dei casi parliamo di microrganismi che possono proliferare nei vari cibi in determinate condizioni igieniche e di temperatura.
Il rischio degli alimenti contaminati è che possano produrre tossine e causare intossicazioni. Per evitare ciò, gli Operatori del Settore Alimentare (OSA) effettuano delle verifiche periodiche sugli alimenti che, prima di essere messi a tavola, sono sottoposti a un sistema di controlli importante per garantirne la massima sicurezza.
Quando un prodotto alimentare è richiamato è perché ci sono stati dei controlli ufficiali da parte delle attività di autocontrollo, o da segnalazioni dei consumatori o da casi clinici. Se si dovesse mangiare un cibo che è stato richiamato si ha diritto a richiedere un risarcimento per i danni alla salute. Vediamo come procedere.
Mangiare un prodotto alimentare richiamato: come richiedere il risarcimento danni alla salute
Ogni volta che una positività della presenza di microrganismi nei cibi viene accertata da una serie di analisi effettuate nei laboratori, le aziende produttrici devono intervenire in due modi: con un ritiro, quindi interrompendo la commercializzazione; o con un richiamo, nel caso in cui i prodotti siano già in vendita, per avvertire i consumatori.
La direttiva comunitaria ha introdotto una disciplina diretta sul tema della responsabilità del produttore nel caso in cui i consumatori dovessero subire un danno derivato dal prodotto messo in vendita. È proprio il produttore a rispondere dei danni cagionati perché reo di non aver seguito i requisiti di sicurezza previsti per legge.
I prodotti alimentari immessi sul mercato e destinati al consumo devono essere sicuri, quindi non presentare alcun rischio. In pratica, i produttori hanno l’obbligo si immettere sul mercato solo cibi sicuri nell’osservanza degli obblighi di sicurezza previsti dalla normativa alimentare durante le fasi di produzione, trasformazione, trasporto, magazzinaggio, custodia e distribuzione.
Quindi, nel caso in cui un prodotto alimentare richiamato causa danni al consumatore, il produttore ha l’obbligo di fornire un risarcimento danni al di là dal fatto che vi sia stata una negligenza o una sua colpa, come spiega la direttiva 85/374/CEE sulla responsabilità per danno da prodotti difettosi che è entrata in vigore ufficialmente nel 1985. Quindi il consumatore dovrà agire legalmente contro di lui.
