Come ogni anno sono cambiati anche nel 2025 i limiti riguardanti la richiesta del congedo straordinario retribuito dall’INPS: chi può chiederlo e a quanto ammonta l’indennità concessa.
Con la circolare n 26 pubblicata il 30 gennaio 2025, l’INPS ha reso noti quelli che saranno i nuovi limiti riguardanti l’erogazione dell’indennità connessa alla richiesta del congedo straordinario.

All’interno della comunicazione sono stati indicati quelli che sono i requisiti degli aventi diritto alla misura – stabiliti dal decreto legislativo n 151/2001, applicato a chi è beneficiario delle misure contenute nella legge 194/92 – e quelli che sono i requisiti minimi giornalieri e mensili in base alla categoria lavorativa di appartenenza.
La necessità di aggiornare tali limiti è legata esclusivamente all’inflazione e dunque al corrispondere una cifra che sia coerente con il costo della vita attuale e dunque equivalente a quella pensata nel decreto legislativo del 2001. Nessuno stravolgimento dunque – non ci sono stati aumenti o tagli netti – ma una semplice comunicazione informativa necessaria a far conoscere quelle che sono le cifre spettanti quest’anno agli aventi diritto.
Quali sono le cifre massime che possono essere corrisposte per il congedo straordinario retribuito dall’INPS
Come già anticipato i requisiti per poter richiedere il congedo straordinario non sono cambiati. Gli aventi diritto sono esclusivamente i lavoratori dipendenti privati che devono offrire assistenza ad un parente affetto da disabilità grave. Chiaramente è rimasto invariato anche il grado di priorità dei richiedenti:

- I primi aventi diritto sono i coniugi o i conviventi della persona affetta da disabilità.
- Possono richiedere il congedo straordinario anche i genitori nel caso in cui il coniuge sia mancante o deceduto.
- Figli conviventi del genitore disabile.
- Fratelli o sorelle conviventi del disabile.
- Parenti o affini anch’essi conviventi.
In presenza di tali requisiti è possibile avanzare richiesta all’INPS o all’ASL competente e i tempi di lavorazione della richiesta sono all’incirca 30 giorni. Una volta ottenuto il congedo straordinario, l’avente diritto può richiedere fino a due anni di retribuzione, sia consecutivi che nel corso del tempo.
Il datore di lavoro non può opporsi alla richiesta del dipendente, tuttavia potrebbe richiedere un controllo da parte dell’INPS qualora sospettasse che il tempo di assenza dal lavoro venisse impiegato in maniera differente da quanto previsto dalla legge. Se infatti si venisse sorpresi ad approfittarsi del sostegno economico si rischia non solo di perderlo ma di essere condannato per truffa.
Per quanto riguarda i limiti minimi, in generale dovrà essere corrisposto giornalmente al dipendente che usufruisce del permesso dal lavoro una cifra pari a 57,32 euro, mentre mensilmente il minimo è di 603,40 euro. Per quanto riguarda la retribuzione ottenibile per un anno intero di congedo straordinario è stato stabilito che nel 2025 il tetto massimo è di 57.038 euro.